streda 4. novembra 2009

Il ritorno degli anglicani cambia le regole del celibato?


I preti ed i fedeli anglicani possono rinnovare l´unità con la Chiesa Cattolica. Questo, però, non significa alcun cambiamento riguardo al celibato del clero cattolico.

L´annuncio della pubblicazione di costituzione apostolica, che dovrebbe descrivere le condizioni del possibile ritorno degli anglicani nella piena comunione con la Chiesa Cattolica, ha scatenato varie polemiche. Una di loro, secondo i media, è il potenziale ravvivamento del conflitto intorno al celibato dei preti cattolici. I giornalisti che scrivono della problematica affermano, che i preti cattolici probabilmente saranno scontenti: mentre loro non possono concludere il matrimonio, i preti anglicani avranno questa possibilità dentro la stessa chiesa. Il ritorno degli anglicani nella Chiesa Cattolica, però, non cambia le regole del celibato. Al contrario. Gli anglicani nel futuro dovranno rinunciare alla tradizione del clero sposato.

La Chiesa Anglicana si è separata dal cattolicesimo nel sedicesimo secolo, dopo i conflitti tra il re d´Inghilterra Enrico VIII e la Santa Sede: gli era negata la possibilità di cancellare il suo secondo matrimonio – quello con Anna Boleyn. Il 20 ottobre 2009 si sono contemporaneamente attuate due conferenze stampa: una nel Vaticano ed un´altra a Londra. É stata annunciata la prossima pubblicazione della costituzione apostolica, che faciliterà il ritorno degli Anglicani nella piena comunione con la Chiesa Cattolica. Il papa Benedetto XVI, dopo le negoziazioni con i lefevriani, ha fatto così un´altro passo nella sua aspirazione di unire il cristianesimo diviso.

L´arcivescovo di Canterbury Rowan Williams, che presiede più di 77 milioni fedeli appartenenti alla Chiesa Anglicana, ha parlato al fianco di Vincent Nichols, l'arcivescovo di Westminster, facendo sapere al mondo, che la Chiesa Cattolica è pronta a ricevere i fedeli anglicani, che avevano richiesto la piena comunione. Questa volta, però, non si tratterà di casi individuali, ma di un’azione ampia. L´arcivescovo Williams ha dichiarato, che non percepisce la pubblicazione come un´aggressione, adescamento oppure arruolamento dei fedeli, né come un´espressione di sfiducia: la pubblicazione secondo lui non avrà alcun impatto negativo sui rapporti fra la chiesa Anglicana e Cattolica.

Un noto esempio della conversione recente è stato l´ex-premier britannico Tony Blair, che è diventato cattolico nel 2007. La costituzione apostolica adesso dovrebbe consentire ad un numero più grande dei fedeli, che hanno espresso il loro interesse di entrare in piena comunione con Chiesa Cattolica, di convertirsi al cattolicesimo. Questo si realizzerà attraverso la forma di un nuovo ordinariato, il quale si riferirà piuttosto alle persone, anziché al territorio – nella maniera d’ordinariati militari ovvero al modo della prelatura Opus Dei. Il ché, naturalmente, non significa ritorno al cattolicesimo di tutta la Chiesa Anglicana. Secondo le stime, in prima fase si tratterà anzitutto dei fedeli appartenenti alla cosiddetta Traditional Anglican Community, la quale si era staccata dall’anglicanesimo nel 1991 ed adesso dichiara d’avere 500 mila aderenti in tutto il mondo. Insieme con loro si aspetta un “passaggio” di centinaia di preti anglicani eppure di una trentina o cinquantina di vescovi.

In fondo delle negoziazioni riguardo al possibile ritorno degli anglicani nella comunione con la Chiesa Cattolica, molto probabilmente ci sono alcuni conflitti dentro la Chiesa Anglicana ed Episcopale (sua propaggine statunitense), che negli ultimi anni turbano la fragile unità degli anglicani: le chiese anglicane si sono frazionate per la questione dell'ordinazione delle donne (adottata 13 anni fa), dei vescovi apertamente omosessuali (il noto caso Robinson nell'anno 2007 in New Hampsihre, USA), per la benedizione delle coppie omosessuali, nonché per la prospettiva dell'ordinazione episcopale delle donne, la quale è richiesta dall'ala liberale anglicana già da lungo tempo.

I gruppi conservativi – come ad esempio la sopramenzionata Traditional Anglican Community – hanno accettato alcune delle ultime novità con dispiacere, ovvero si sono direttamente ribellati contro. Siccome, però, i correnti liberali nella Chiesa Anglicana hanno attualmente una posizione più forte, i conservatori si sono trovati in minoranza e non riescono più impedire la trasformazione della chiesa in una direzione da loro involuta – nella direzione che secondo loro contraddice le tradizioni bibliche. La cosiddetta Lambeth Conference, assemblea ecclesiastica ufficiale degli anglicani, doveva ultimamente affrontare una pressione potentissima da ambedue lati. Alla fine, però, è rimasto chiaro, che i conservatori tirano la fine della fune più corta. Rowan Williams, che cercava ad ogni costo di non offendere ossia perdere nessuno, si è trovato in una situazione pressoché irresolubile.

La decisione dei tradizionalisti di cercare una casa nuova nel grembo della Chiesa Cattolica significa per Williams, che dovrà perdere una parte della sua comunità ecclesiastica; allo stesso tempo, però, glielo aiuterà a risolvere un problema, che diventava troppo complicato. Alcuni pensano, che proprio per questo Williams ha deciso di non opporsi troppo alla dichiarazione della Santa Sede riguardo alla pubblicazione della nuova costituzione. Per qualche tempo, Williams si é così esposto alla spietata critica dei media britannici, i quali l´hanno presentato come un burattino e la pubblicazione della costituzione senza alcuna consultazione con lui come un´umiliazione. Alla fine, però, glielo permette, almeno temporaneamente, di mantenere l´unità della parte più grande della sua chiesa, che si sta chiaramente spostando verso atteggiamenti più liberali.

I giornalisti, però, non sono rimasti solo alla critica del comportamento poco audace di Williams. Come la novità più grande in tutta la causa hanno qualificato il fatto, che la Chiesa Cattolica accetterà nelle proprie file i preti sposati, e cambierà così una lunghissima tradizione che esigeva il celibato dei preti cattolici. Questa “trascrizione del codice” secondo i giornalisti britannici potrebbe scatenare ira fra i sacerdoti cattolici, perché a loro non é concesso sposarsi. Si aspetta allora una possibile riapertura del dibattito riguardo al celibato dei preti nella Chiesa Cattolica.

In realtà, non ci sarà alcuna “trascrizione del codice”. All'opposto: gli anglicani, che vogliono tornare alla Chiesa Cattolica, dovranno nel futuro rinunciare alla tradizione dei preti sposati. Il fatto, che ai preti anglicani sposati, che vogliono ricevere l´ordinazione cattolica, può essere – caso per caso – concessa l´eccezione (dispensa) dalla regola di osservare il celibato, non significa, che nel futuro i preti anglicani potranno sposarsi. L´eccezione riguarda solo i preti d´oggi – e ciascun caso sarà considerato individualmente.

Per capire bene il problema, bisogna far ricordare, che nemmeno la Chiesa Cattolica ordina esclusivamente preti celibi. Il precetto di celibato obbliga i sacerdoti del cosiddetto rito latino, ossia occidentale, sottoposti al Codice del diritto canonico (CIC) promulgato nel 1983. La Chiesa Cattolica, però, include anche altri riti diversi, benché quello più conosciuto e grande è il rito occidentale. I suoi riti orientali sono minori per quanto riguarda i numeri, ma in nessun caso inferiori per quanto riguarda il valore: sono nella piena comunione con la Chiesa Cattolica e hanno il proprio Codice del diritto orientale (CCOE) promulgato nel 1991. Il rito antiochino, bizantino ed alessandrino raggruppano più di venti riti minori, che si reggono con proprio diritto: parecchi di loro consentono ai sacerdoti a sposarsi. Un esempio noto di quest’alternativa sono i preti greco-cattolici, che si curano di numerosi gruppi di fedeli nel mio paese (Slovacchia). Loro si possono sposare prima dell'ordinazione sacerdotale. Il celibato obbliga solo i vescovi.

Presupporre allora, che i preti cattolici si lamenteranno per la disuguaglianza davanti alla legge oppure per l´ingiustizia riguardo alla accettazione del clero anglicano sposato, significa fra altro dimenticare, che i sacerdoti sposati non sono una novità nella Chiesa Cattolica: ci sono da secoli i preti dei riti orientali, che non sono inferiori in alcun senso, anche se il loro numero è minore. Ciascun prete cattolico del rito latino lo sa bene. Lo sa bene pure, che ha accettato l´obbligazioni del rito occidentale, il cui diritto nel canone 277 del CIC richiede l´osservanza del celibato. Se i media parlano del problema di celibato, allora più notabile in questo contesto potrebbe essere il fatto, che i preti anglicani saranno obbligati dal codice latino (CIC), allora pure dal canone 277.

Gli anglicani quindi non saranno sottoposti al codice cattolico orientale, ma a quell’occidentale. Questo significa, che la tradizione anglicana nel nuovo contesto della Chiesa Cattolica perde i preti sposati. Per il momento, i seminaristi, preti e vescovi anglicani sposati (caso per caso) otterranno dal Vaticano l´eccezione (dispensa dal celibato) per poter ricevere l´ordinazione sacerdotale. La cosa, però, finisce qua. Le generazioni future dei loro preti avranno lo stesso obbligo del celibato come tutti i preti del rito latino della Chiesa cattolica. Anzi, il passaggio dei preti anglicani alla Chiesa cattolica sarà in certo senso limitato: i vescovi anglicani sposati possono ricevere la dispensa dal celibato per l´ordinazione sacerdotale, ma non per quell’episcopale. La Chiesa cattolica – né rito latino, né rito orientalo – riconosce i vescovi sposati.

Per quanto riguarda la “novità” circa la dispensa dal celibato conferita ai preti sposati, che si convertono al rito latino: la prima volta una dispensa di questo tipo era stata concessa dal Pio XII nel 1951 ad un pastore luterano, che chiedeva il “passaggio” alla Chiesa cattolica. Negli anni novanta del secolo scorso una dispensa simile era data ad alcuni di 200 preti anglicani, che si sono trasferiti nella comunione con la Chiesa Cattolica durante il pontificato di Giovanni Paolo II. In linea massima, non è “niente di nuovo sotto il sole”. La novità potrebbe essere piuttosto il fatto, che i pastori anglicani in una prospettiva più lunga, non saranno preti sposati, ma esclusivamente ministri celibi. Nella nota esplicativa della Sala Stampa del Vaticano si dice, che per i futuri (non gli odierni) seminaristi del rito anglicano rimarrà solo una possibilità ipotetica di essere dispensati – in casi individuali – dal celibato. Una possibilità uguale, però, ipoteticamente esiste anche per il rito latino: il Papa, naturalmente, può concedere questa dispensa pure a qualunque seminarista del rito occidentale – la concessione in prassi, però, rimane piuttosto “meramente ipotetica”, che abituale.

La Chiesa Anglicana eppure tutta l´Inghilterra fronteggiano adesso un´impegno altrettanto difficile: devono prepararsi alla prevista visita del Papa Benedetto XVI sulle isole britanniche, la quale avrà luogo già l’anno prossimo. È possibile, che ne fará parte anche l´aspettata beatificazione del John Henry Newman, il noto prete anglicano, che si convertì al cattolicesimo ed era elevato cardinale dal papa Leo XIII. I media britannici stanno sussurrando, che il nuovo ordinariato degli anglicani che tornano alla Chiesa cattolica, potrebbe portare il nome di questo convertita famoso.

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