Scommetto che saprei indovinare di che cosa avete parlato negli ultimi giorni. Tra i vostri temi sicuramente ce n’era uno che riguardava il Vaticano. Non vi è sfuggita la notizia dell'assalto al Pontefice durante la messa di notte, giusto? E siccome leggete i blog, scommetterei pure che lo avete guardato su you-tube quando n’avete sentito parlare. Certo, l´ho fatto anche io. Per essere aggiornato, perché ne parlavano veramente tutti. Amici e ecclesiastici. Familiari e cardinali. Eppure le suore. Con tutto il cuore. Anche ieri i giornali erano pieni delle domande – cosa succede con la ragazza, perché l´ha fatto, cosa si fará per la migliore sicurezza del Santo Padre, quali saranno i cambiamenti nelle misure della protezione e cosi via.
Le prime risposte del portavoce Vaticano mi hanno rotto le scatole. Non si trattava di un´assalto, la ragazza voleva solo salutare, affermava Federico Lombardi. Ma come salutare, ho brontolato molto scontento. L´ho visto, il “saluto”! E non era la prima volta! Poi ci ho pensato un po'. Dopo qualche tempo sono venuto a dare ragione a padre Lombardi. La sua risposta era prudente e ben pensata. Sarebbe inopportuno nutrire le chiacchierate e polemiche dei giornali. Anzi, sarebbe schiocco fornire materiale per uno scandalo che in realtà non c´era, solo che ad alcuni piacerebbe avviarlo e farlo gonfiare nella massima misura. In realtà, quello che è successo non era per niente scandaloso. Il Papa è caduto e si è alzato.
Il giorno successivo uno della famiglia mi ha chiesto quale era il messaggio del Papa nell’omelia. Mi dovevo vergognare, perché non lo sapevo. Avendo cercato sull'internet, ho saputo tutti i dettagli sulla caduta. Non ho saputo niente, però, dell’omelia. Esattamente come i giornali del mio paese, mi sono lasciato trascinare da una stupidaggine, anziché prestare attenzione a quello che davvero importava. Nei giornali, lo zelo di gonfiare la chiacchierata è continuato anche oggi. Si sono scritte 3 righe della visita di Papa alla mensa di Sant´Egidio e più di 30 delle future misure di sicurezza papale. Questa volta, però, non solo che sono andato a cercare l’omelia della notte di Natale, ma anche le notizie e le parole dell’incontro con i poveri. Ed ecco, le due, anzi le tre cose avevano tanto che vedere una con l´altra. La caduta, l’omelia e la visita in Trastevere.
Padre Lombardi aveva spiegato che “è impossibile blindare il Papa e garantire sicurezza al 100 per cento anche perché la sua missione è quella di stare in mezzo alla gente.” Qua è il punto che unisce tutte le cose e che, infatti, importa. “Dio è veramente Dio con noi… ed il suo segno è la sua umiltà – si fa piccolo – diventa bambino,” ha detto il Papa nella omelia. E allora seguendo quest’esempio anche il Papa viene sempre in mezzo alla gente e corre il rischio dell'avvicinamento. E se lo tirano per terra, non ci presta troppa attenzione: con silenziosa umiltà si alza e lo fa presto appianare dal suo portavoce. Nei prossimi giorni di nuovo si fa presente fra la gente. Si fa presente fra i poveri. Si fa presente fra quelli che assistono alle persone bisognose.
I volontari di Sant´Egidio conoscono benissimo i rischi collegati con questo lavoro, difficilmente fattibile senza l’umiltà. In certo senso hanno esperienze simili a quelle di coloro a cui cercano di aiutare. Gli aiutati e pure quelli che aiutano sanno cosa significa incomprensione, rifiuto, umiliazione, derisione, volgarità, indisciplina, violenza… Da una parte lo sono i dolori che si soffrono per la triste situazione in cui si è trovati, dall'altra lo sono i rischi che si corrono quando si cerca di stare vicino alla gente. Se ne rende conto anche il Santo Padre, ma è fermo nella sua decisione di venire fra tutti per incoraggiare, assistere, spiegare… Affermando che i poveri sono il tesoro della chiesa ed ammonendo i fedeli a fare il loro meglio “perché nessuno sia solo, emarginato, abbandonato”.
Nella comunità di Sant´Egidio, dove ogni hanno ricevono cibo ed aiuto decine di migliaia dei bisognosi, hanno aggiunto un posto per Benedetto XVI. E lui è venuto, non sopravalutando i rischi, ma cercando di incontrare gli emarginati. A chi abbiamo aggiunto un posto durante questo tempo di Natale noi? Dimentichiamo la caduta. Ricordiamo il messaggio.